L’estate dei multipli non può che essere piena di libri. Entrano di diritto nella definizione di questa stagione vacanziera: multipli di libri che sono la naturale somma di multipli di parole. Tralasciando pensieri pseudo-filosofici, vi racconto dei libri che mi hanno accompagnata fino a qui. Naturalmente l’estate non è ancora finita e io ho ancora molto da leggere.
Le molteplici forme dei libri
I libri sono sempre stati protagonisti delle mie estati, è il periodo nel quale riesco a ritagliarmi più spazi di lettura, soprattutto da quando ho prole. Quest’anno, e credo rimarrà così d’ora in avanti, il numero dei testi scelti come letture estive ha subito un incremento significativo grazie alle molteplici forme che un libro può avere: cartaceo, digitale, audio.
Gli audiolibri sono stati la vera svolta: posso “leggere” e fare altro saziando in parte la mia fame di lettura. Quindi oltre ai numerosi volumi che vivono sul mio comodino, intonsi o iniziati da qualche pagina come dimostrano qualche biglietto o scontrino facenti vece di segnalibri, o la lunga lista di titoli presenti nella libreria del Kindle con i loro strani valori percentuali a ricordarmi che manca ancora strada per essere una lettura finita, si sono aggiunti testi di narrativa e saggi che, grazie alla loro accessibilità facilitata, sono stati iniziati e finiti.
Le piattaforme di audiolibri e il servizio di prova
Appurato che gli audiolibri sono una manna dal cielo, almeno per me, ci sono piattaforme per tutti i gusti che facilitano l’accesso a questa forma di lettura attraverso un periodo di prova gratuito. Io ho scelto Audible con un mese gratuito in cui mi hanno letto:
- I no che dici agli altri sono i no che imponi a te stessa di Camilla Ronzullo (Zelda was a writer), letto da Camilla Ronzullo. Una bella riflessione sul dire no, i sì detti che dovevano essere no in un racconto autobiografico con interessanti riferimenti letterari, presi come consiglio e recuperati nello stesso modo di lettura.
- Bartlebly lo scrivano di Herman Melville, letto da Alberto Rossatti. I no per eccellenza nel mondo letterario suggerito dal libro di Camilla Ronzullo. Ancora mi chiedo chi sia davvero Bartleby?
- La vita di chi resta di Matteo B. Bianchi, letto da Lino Guanciale. Intenso e toccante, il primo libro che leggo sulla prospettiva di chi sopravvive e, come scrive l’autore, uno dei pochi. Anche questo testo è citato nel suddetto libro di Zelda was a writer.
- Le inseparabili di Simone De Beauvoir, letto da Sabine Cerullo. Ho in lista un altro scritto di De Beauvoir, questo l’ho ascoltato per prendere confidenza. Pecco di non aver mai letto nulla di questa autrice, sì l’altro è Il secondo sesso.
- Le città invisibili di Italo Calvino, letto da Dario Sansalone. Perché Calvino è sempre un’ottima scelta e anche lui citato sopra.
- Strega comanda colore di Chiara Tagliaferri, letto da Chiara Tagliaferri. Questo libro ricorda che siamo tutte streghe, chi lo ammette e chi no.
- God save the queer e Stai zitta di Michela Murgia, letti da Michela Murgia. Nel momento in cui sto scrivendo questo post, Michela ci ha lasciato da poche ore e non ho molte parole sui suoi scritti solo consigliare di leggerli.
- Dove non mi hai portata di Maria Grazia Calandrone, letto da Sonia Bergamasco. Un caso di cronaca e una ricerca delle radici della stessa autrice.
- La malnata di Beatrice Salvioni, letto da Silvia Siravo. L’amicizia di due ragazzine nel periodo fascista è pretesto per un racconto sulle ingiustizie. Mi è piaciuto, ma qualcosa non mi torna.
- Perfetti o felici di Stefania Andreoli, letto da Stefania Andreoli. Un saggio interessante sui giovani adulti di quest’epoca, mi rimane il dubbio che il disagio che la psicoterapeuta descrive non sia così legato dall’età anagrafica.
- Cafè Royal di Marco Balzano, letto da Lino Guanciale. Il fittizio bar milanese è il luogo dove si intrecciano persone e relazioni. Un modo per raccontare vite diverse tra loro e in cui tutti potremmo riconoscerci.
- La vita intima di Niccolò Ammaniti, letto da Lorenza Indovina. Questo libro non mi ha convinta, non nella scrittura, ma nella vera e propria storia. Mi è sembrato tutto troppo.
Non consiglio uno o l’altro libro, questo dipende dai gusti e preferenze, ma sicuro consiglio di provare questo metodo di lettura approfittando naturalmente del periodo di prova.
Pro e contro sugli audiolibri
Prendo in prestito dal primo libro della mia lista i finali di ogni capitolo, catalogando i sì e i no degli audiolibri:
Sì: alle letture espressive di attori e speaker, alle voci degli autori che danno ancora più enfasi al loro testo, al sapere quanto tempo ci vuole per un libro, al poter abbinare un’attività ripetitiva al piacere della lettura.
No: al non aver un libro in mano, al non poter leggere cosa si sente, al non ritornare indietro di due pagine, al non sottolineare un passaggio o mettere un segnapagina. E no alla dipendenza da audiolibro.
Nel frattempo io ho sottoscritto un altro abbonamento ;-P