Finalmente ho ricevuto l’estrattore, elettrodomestico che desideravo da molto tempo vedere sul piano della mia cucina ma già dalla prima estrazione mi sono chiesta cosa fare degli scarti di frutta e verdura.
Prima voglio spiegare perchè ho scelto di acquistare un estrattore e quale. Forse più spinta dalla moda del momento (su queste cose sono molto modaiola), volevo anch’io questa macchina meravigliosa per fare dei salutari e coloratissimi smooties o dei succhi casalinghi per i bambini. I benefici che il nostro corpo trae da estrarre a freddo il succo da frutta e ortaggi sono la velocità di assimilazione e il maggior assorbimento degli elementi nutritivi. L’estrattore separa i liquidi dalla fibra, quest’ultima richiede più tempo di digestione mentre la parte liquida entra più velocemente in circolo, comunque lo scarto, anche se molto più secco rispetto a quello di una centrifuga, è ancora utilizzabile e più avanti vi spiego come.
Ho avuto qualche dubbio sul modello da acquistare e ho cercato di informarmi al meglio. Ero partita con voler acquistare l’estrattore della Kitchen Aid, insomma quello figo e rosso da abbinare alla mia planetaria ma per il prezzo che ha, non me la sono sentita di prendere un ulteriore macchina per la cucina senza conoscerne l’effettivo utilizzo e soprattutto quanto lo avrei utilizzato io. Stesse perplessità sull’acquisto dell’estrattore Hurom, uno dei modelli che vanno per la maggiore tra quelli di seconda generazione.
Quindi, cercando qualcosa di più economico, mi sono informata sull’accessorio estrattore Kitchen Aid, avendo già la planetaria con alcuni accessori mi sembrava un buon compromesso tra possedere questo oggetto del desiderio e utilizzare qualcosa che ho già in casa senza spendere una fortuna. Ho letto davvero molte recensioni, alcune positive come la presenza di due filtri per produrre succhi con o senza polpa, altre negative, soprattutto in merito alla delicatezza e alla facilità di rottura di questo articolo.
Mi sono orientata di nuovo a una macchina tutta d’un pezzo, rimanendo comunque su una fascia economica medio-bassa, sempre per paura di non utilizzarlo tanto, e alla fine la mia scelta è ricaduta su questo estrattore Panasonic. Anche per quest’ultimo e per altri mi sono documentata con le recensioni degli acquirenti e tra tutti, questo è stato quello che mi ha ispirata di più, sia per le caratteristiche, visto che ha la possibilità di prepare anche succhi con frutta ghiacciata, che per il design. In realtà ci sono estrattori per tutti i gusti e tutte le tasche, io mi sono affidata a un marchio conosciuto e alle 4,6 stelle di Amazon, valutando un buon rapporto tra qualità e prezzo.
Ora è una quindicina di giorni che l’estrattore Slow Juicer Panasonic MJ-L500 troneggia di fianco al lavandino e devo dire che lo uso quasi tutte le mattine per prepare un buon succo da bere assieme al resto della colazione e che i bambini apprezzano molto. Ma gli scarti dell’estrattore si buttano? No, avendo l’accortezza di lavare e pulire bene tutto quello che ci inseriamo. Io, al momento, ho preparato solo succhi di frutta mista con l’aggiunta di una carota (perchè mi piace il gusto e fa bene alla pelle), facendo attenzione alla qualità, genuinità e freschezza degli ingredienti e ad eliminare tutto quello che non è commestibile o risultasse troppo duro per una preparazione successiva come semi, bucce o filamenti.
Presa dall’entusiamo del mio nuovo giocattolo, ho estratto tutta la frutta che avevo in casa, combinado sapori e consistenze. Lo scarto ottenuto giorno per giorno l’ho utilizzato per realizzare qualche dolce in modo da riciclare la fibra contenuta nella frutta. Ecco tre preparazioni, collaudate, piaciute e finite. Ho avuto qualche procblema con la consistenza dei muffin ma ora sono arrivata a un buon prodotto con la terza ricetta che vi suggerisco.
Plumcake con scarti dell’estrattore
Ingredienti:
150 gr circa di scarti di frutta
200 gr di farina
1 cucchiaino di lievito vanigliato
120 gr di zucchero
120 gr di burro morbido
2 uova
1/2 cucchiaino di bicarbonato
1/2 cucchiaino di cannella in polvere
1 pizzico di sale
1 cucchiaio abbondante di yogurt bianco
3 cucchiai di latte
Montare il burro con lo zucchero, aggiungere le uova con il sale, il latte e lo yogurt. Incorporare gli scarti della frutta e per uktima la farina setacciata con lievito, bicarbonato e cannella. Foderare uno stampo da plumcake, inserirvi il composto e porre in frno a 180° per circa 1h.
Biscotti brutti ma buoni con scarti dell’estrattore
Ingredienti:
200 gr circa di scarti di frutta
150 gr di farina
50 gr di zucchero di canna
40 ml di olio di semi (io uso quello di girasole)
1/2 cucchiaino di bicarbonato
1 pizzico di sale
Setacciare insieme le polveri, unire olio e scarti della frutta. Formare una palla, coprirla con pellicola trasparente e lasciarla rassodare circa 1/2 in frigo. Preparare una leccarda con carta da forno, bagnare le mani e dal composto formare delle palline e disporle ben distanziate tra loro. In frmo a 180° per circa 15/20 min.
Muffin morbidi con scarti dell’estrattore
Ingredienti:
100 gr circa di scarti di frutta
200gr di farina
1/2 bustina di lievito vanigliato
100 gr di zucchero
100 ml di olio di semi (io uso quello di girasole)
150 ml di latte
2 uova
1/2 cucchiaino di cannella in polvere
1/2 vasetto di yogurt greco (circa 75gr)
1 pizzico di sale
Procedere come per la ricetta classica dei muffin, unire tutti gli ingredienti liquidi (uova, latte, olio e yogurt) e separatamente le polveri (farina, lievito, zucchero e cannella), incorporare tutto insieme e per ultimi aggiungere gli scarti della frutta prodotti dall’estrattore. Mettere il composto in 12 pirottini e infornare a 180° per circa 20 minuti.
La prima foto si riferisce alla prima prova di muffin che non mi ha soddisfatta, la seconda sono i muffin proprio come li volevo: soffici da inzuppare.
Ora mi cimenterò nel prepare frullati e smooties con le verdure e cercherò qualcosa per riciclare anche gli scarti così ottenuti, magari qualcosa di salato. fatemi sapere se vi sono piaciute le ricette e se le provate. Ciao e alla prossima.