In questa parte di mondo dove ci si lamenta dell’obesità degli adulti ma soprattutto di quella infantile, io mi ritrovo a dover fare i conti con l’inappetenza e le ossa della #numero2.
Quei maledetti percentili
Io, i percentili li odio proprio. Non li ho mai sopportati, in particolare con la #numero2.
Nessuno dei miei tre figli ha avuto numeri da capogiro in termini percentili ma Emma è sempre stata sotto a qualsiasi riga presente nei grafici, così distante da creare lei una nuova linea nella media dei puffi. Ricordo le riunioni post parto con le altre mamme del corso al consultorio che si vantavano della crescita smisurata, dei rotolini che giravano attorno a gambine e braccine grassocce e dei loro maledetti percentili alti. Io con la mia cucciola e la sua crescita da neanche 100 grammi a settimana e il percentile che non è mai arrivato alla prima riga. Mai! Fin da dentro la pancia.
Insomma i percentili hanno segnato la mia vita e quella di Emma da subito. Come se non bastasse, a lei non piace mangiare. Capitasse a me diranno molte di voi, io compresa, che proprio in questo periodo sto cercando inutilmente di avere una forma presentabile in costume.
Tornando a Emma voglio rassicurarvi sul fatto che abbiamo interpellato nel corso di questi quasi undici anni, luminari di ogni tipo, fatto esami, ricerche genetiche e un milione di prove. Niente, lei è così costituzionalmente e ce ne siamo fatti tutti una ragione ma se mangiasse un pochino di più, la aiuterebbe a guadagnare qualche centimetro e vivere una preadolescenza più serena, se abbinare adolescenza e serenità è possibile.
Nonostante tutti gli accertamenti che abbiamo effettuato, la crescita di Emma va tenuta sotto osservazione e così anche quest’anno ci siamo presentati all’appuntamento di controllo. Il risultato di questa ennesima visita é: i centimetri in altezza crescono, a loro modo ma crescono, il peso no. Così abbiamo vinto un bel colloquio dietologico e relativa dieta da seguire.
La dieta per ingrassare
Diciamo che iniziare una dieta a ridosso delle vacanze non è il massimo ma con tanta buona volontà, Emma ed io ci siamo armate di pesa elettronica e pazienza (la mia). Le quantità sono accettabili per una persona comune, non per Emma. Trovare un equilibrio non è stato facile né per lei né per me. I primi giorni insistevo che riuscisse a mangiare proprio tutto, ora mi accerto che mangi per una quantità di calorie accettabile, mantenendo le linee guida della dieta per la composizione del pasto. Considerato che dopo una settimana aver ricevuto la dieta, Emma doveva partire per il mare con la nonna e la #numero3, ho mollato un po’ la presa per lasciarle passare un periodo sereno di vacanza. Le ho comunque dato il compito di monitorare quello che mangiava tramite un app sul tablet, inserendo una quantità indicativa non avendo la possibilità di pesare gli alimenti.
Quello di pesare e porzionare tutto il cibo che devo metterle nel piatto è una gran faticaccia. C’è di peggio, certo ma questo continuo controllo, prima e dopo per constatare l’effettiva quantità di cibo mangiata, è stato un meccanismo difficile da far entrare nella routine quotidiana sempre di corsa. Ora mi sono attrezzata con tabelle di conversione tra peso e quantità di prodotto, che comunque ricontrollo ogni tanto per sicurezza. Ad esempio per 70 gr. di pasta corrispondono 76 fusilli a secco.
Fa un po’ ridere ma così mi sono risparmiata una buona dose di lavoro, di far bollire più pentole d’acqua (con questo caldo!) e non fare a parte le porzioni di Emma.
Si sviluppa quando cresce, altre baggianate e l’adolescenza in arrivo
Emma ha quasi undici anni e a settembre inizierà la prima media. A confronto con le sue coetanee, alcune già formate e in piena rivoluzione ormonale, lei sembra ancora una bambina. Lo sviluppo per lei è ancora lontano ma le prime domande del perché il suo corpo non inizia a cambiare come per le altre, se le pone.
Il confronto con le amiche pesa soprattutto sull’abbigliamento, che nel caso delle altre è già da ragazzina mentre per la sua taglia si trovano solo capi di vestiario con fiocchetti e personaggi infantili. Una tragedia! Se avete figlie dai 10 anni in su, sapete di cosa sto parlando. Fortunatamente so cucire un pochino e qualche cosa riesco a sistemarle.
Immagino che da qui in avanti sarà sempre peggio e nella speranza di riuscire a farle mettere un po’ di ciccia sulle ossa con la dieta, ho deciso di smettere di ascoltare tutti quei consigli non richiesti e perle di saggezza popolare per farla mangiare di più.
Vivere con un figlio inappetente è già stressante anche senza che tutti vogliono darmi il loro metodo infallibile per farla mangiare o rassicurarmi che crescerà. Sì crescerà, prima o poi. Intanto l’adolescenza è alle porte, è quella è una brutta gatta da pelare.