Essere una mamma lavoratrice o una mamma che si occupa esclusivamente della propria famiglia?
È un anno che ho chiuso il mio negozio di cartoleria che mi ha impegnata per 10 anni. È un anno che faccio la mamma a tempo a pieno. È un anno che quando parlo con qualcuno che mi chiede cosa faccio ora, mi risponde con “Come sei fortunata! e poi con tre figli, non puoi mica lavorare, no?”.
A volte non so rispondere a queste affermazioni. Un pochino mi imbarazzano. Penso a quando avevo un lavoro full-time, comodamente seduta ad una scrivania e vedevo quelle giovani mamme con uno o due figli, sempre in bilico tra l’uscita da scuola e le malattie. Io, che usavo ancora i tacchi alti e bei completi, mi sentivo lontana dal quel tipo di vita e mai mi sarei immaginata nelle stesse situazioni. Effettivamente a me è andata un pochino meglio. Quando sono rimasta incinta di Diego, la società per cui lavoravo ha iniziato la mobilità per i suoi dipendenti e io ne ho usufruito dopo l’anno di maternità. Successivamente ho aperto il negozio, il mio cucciolo aveva 2 anni, poi è arrivata Emma e dopo qualche anno Linda.
Avere un’attività propria mi ha permesso di essere presente in molte cose ma completamente assente in altre.
Mettermi a servizio della famiglia a tempo pieno è stata una scelta lunga e dolorosa. Adoro fare la mamma, forse un po’ meno occuparmi delle faccende domestiche ma mi manca sempre una gratifica aggiuntiva. Non dico che fare la mamma non sia gratificante, anzi nettamente il contrario:
fare la mamma è un lavoro faticoso che porta molte soddisfazioni.
Perchè allora mi manca un lavoro? Mi manca quella realizzazione professionale che ho avuto per molti anni che ora in famiglia non riesco a trovare e il quesito si ripropone nella mia mente: riprendere a lavorare o fare la mamma a tempo pieno?
Ho stilato una lista di sei pro e contro per tornare ad essere una mamma lavoratrice full-time:
PRO
- hai uno stipendio (oggigiorno non è cosa da poco);
- esci di casa alla mattina e torni alla sera (è vero non stai con i tuoi pargoli ma ti risparmi un sacco di cose, vedi altri punti);
- non corri all’uscita di scuola, non maledici nessuno perchè non trovi parcheggio, non vieni sommersa dalle chiacchiere dei capannelli delle altre mamme;
- non fai il taxi tra un’attività sportiva e qualsiasi altra attività;
- paradossalmente hai più tempo per te (mi riferisco ad andare in bagno da sola, fermarti in un negozio prima di rincasare, fare la spesa senza carrello/macchinina e comprando solo quello che effettivamente serve);
- se sei anche fortunata hai qualcuno che si occupa delle faccende domestiche.
CONTRO
- non stai con i tuoi figli (e già questo basterebbe per smontare tutti i pro, forse);
- non puoi occuparti direttamente di tante cose, dalla gestione casalinga allo studio dei bambini (passando inevitabilmente per le beghe correlate);
- non puoi andare in palestra la mattina, al cinema, farti una passeggiata, bere un caffè con l’amica o semplicemente perdere tempo su Facebook e Instagram;
- devi far incastrare tutti gli orari (perchè inevitabilmente ci sarà la riunione o il colloquio di scuola che si accavvallerà con la lezione di nuoto, la spesa da fare e la cena da preparare);
- non puoi fare le vacanze quando vuoi (il momento della scelta del periodo delle vacanze in un ufficio o in qualsiasi altro luogo di lavoro, porta sempre malumore tra i colleghi e ti devi accontentare e far combaciare con la tua dolce metà);
- perdere la pace della mattina quando tutti sono usciti di casa (e nel mio caso riuscire a dedicarmi a serie tv, quilting, crochet e qualsiasi cosa mi venga in mente).
Ovviamente esiste anche la via di mezzo e sulla carta (o per poche fortunate) esiste il lavoro part-time o lavorare da casa. Di questo ne parlerò in un altro post. Cosa ne pensate? Siete donne in carriera o mamme tuttofare?
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