Odiata dai più ma da tutti utilizzata, la chat di classe è il mezzo che dovrebbe essere utilizzato per le comunicazioni veloci, invece è solo un modo per rompere i coglioni.
La chat di classe non è necessaria
Ho al mio attivo, anni da rappresentante di classe in ogni ordine di scuola dell’obbligo. No, in realtà mi manca l’esperienza nei primi anni di scuola secondaria superiore e sinceramente vorrei evitarlo, anche se non so cosa mi aspetterà a settembre quando il #numero1 diventerà a tutti gli effetti un liceale. Comunque dicevo, dalla mia esperienza di rappresentante dei genitori posso decisamente affermare che la chat di classe non è necessaria.
Scusate i toni forti ma l’argomento mi urta parecchio. Sono inserita in tutte le chat dei miei figli, da quelle scolastiche (in assoluto le peggiori) a quelle dei vari impegni sportivi e non (ginnastica artistica, basket, catechismo, ecc.) e per alcune sono addirittura amministratore, ovvero l’ho creata io. Mio malgrado, e ne ho parlato anche nell’articolo che avevo scritto per il regalo alle maestre.
Perché affermo che le chat di classe sono inutili? Semplicemente perché fino a pochi anni fa non c’erano e si viveva meglio:
- I rapporti erano più sinceri: se un genitore ti stava sulle balle, lo evitavi e basta. Con la chat non puoi e devi pure rispondergli.
- Il buongiorno si dava solo se ci si incontrava e non tutte le sante mattine ti arriva un buongiornissimo con un bip.
- Gli auguri si facevano di persona se ci si incontrava o, se proprio in confidenza, partiva la telefonata. Adesso è tutto un postare auguri, non parlo di quelli di compleanno che sono sempre graditi, ma di quelli per le feste comandate e varie ed eventuali. Tipo: perché mi devono arrivare 27 messaggi di buon festa della donna? O di buon San Valentino? Non me li fa mio marito perché me li fa la mamma di Caio?
- Il grazie lo ricevevi solo quando effettivamente necessario e non dopo una tua comunicazione, ricevi quei 27 grazie e relativi bip mentre sei in attesa dal dottore con dieci paia di occhi che si girano simultaneamente verso di te a fissarti.
- Ogni decisione veniva presa a tuo insindacabile giudizio (comprare le merendine per la festicciola di carnevale, il regalo alle maestre, ecc.) ora si fa tutto democraticamente, anche con sondaggio. Ore e ore spese a vagliare tutti i suggerimenti (se ci sono, eh)
- Gli inviti alle feste di compleanno te li davano a mano, ora ti invitano via chat e sempre via chat devi rispondere, immediatamente. Pena: esclusione del tuo pargolo dalla festa.
Certo, qualche cosa di buono le chat di classe la fanno. In caso di emergenza, è un modo veloce per raggiungere tutti, per avere un’opinione, un consiglio al volo. Anche se non proprio tutti rispondono e partecipano attivamente. La partecipazione dei genitori è inversamente proporzionale al grado di scuola, cioè alla materna partecipano attivamente quasi tutti, alle medie è già tanto se la leggono.
Il fallimento della chat di classe: chi partecipa e chi no (e chi si lamenta)
I vantaggi che dovremmo avere con una comunicazione così moderna ed immediata, diventano degli svantaggi quando non si è tutti d’accordo. La chat di classe è un fallimento quando ti trovi chi genitore, nella chat non ci vuole entrare per partito preso. Tu per quella persona dovrai ritornare ai metodi di comunicazione precedenti a whatsapp e allora la chat di classe che ci sta a fare?
C’è chi invece partecipa ma non attivamente, ovvero colui che legge, a volte nemmeno legge e non risponde mai. Poi ci sono i partecipanti attivi, che si dividono in numerose categorie e ci vorrebbe un post solo per spiegare i vari personaggi che intervengono. La maggior parte sono persone per bene però c’è una piccola parte che sono la terza causa del fallimento di una chat di classe: i rissosi, quelli che puntano il dito e aizzano gli animi di tutti gli altri, quelli che si lamentano sempre ma non propongono mai, quelli che ti dicono “fai tu” e poi si ritrovano fuori da scuola a fare comizi su come le cose non vanno bene.
Qualche tempo fa ho letto un articolo di una blogger (chiedo scusa non ricordo proprio chi) di come fu lapidata a parole nella chat della classe di sua figlia e la sua decisione di non partecipare mai più ad una. Il motivo non lo ricordo ma finire in un girone infernale dove tutti accusano e si lamentano per un nonnulla o per cose da poco, mi sembra troppo.
Il problema è proprio questo: nelle chat di classe, meno nelle altre che servono quasi esclusivamente per comunicazioni di servizio, si discute e si perde tempo per cose di poco valore. Accendere gli animi e prendersi a parole per dove mangiare la pizza di fine anno o se il piccolo Tizio ha spinto Sempronio e insultarsi tra noi genitori inviandosi faccine arrabbiate o peggio, non è solo poco educato ma decisamente deplorevole.
In questi anni mi sono spesso interrogata sul fatto che noi genitori dovremmo dare il buon esempio anche in queste cose. Si parla tanto di cyberbullismo nelle chat e sui social tra i ragazzi ma a partire dalle scuole di grado più basso lo insegniamo proprio noi genitori ai nostri figli, con il nostro comportamento.
Un’ultima considerazione sull’inutilità delle chat di classe. Non in tutte ci si prende a parole e nel mio caso non ho mai assistito a grandi discussioni ma, veramente, a chi sono utili?
Chi non legge le comunicazioni sulla bacheca della scuola o sul diario del proprio figlio, che sono le cose più importanti riportate nelle discussioni, difficilmente legge con attenzione la chat e quelle informazioni se le perde comunque.
Tutto il resto (gli altri messaggi) è noia. Aboliamo le chat di classe, sono inutili.